In queste settimane, su tutti i social network e media locali, si e’ fatto un gran parlare di scarti tessili abbandonati e responsabilita’ del fenomeno in aumento nella nostra citta’ .
Ormai non piu’ giovanissimo, ricordavo che nella mia infanzia/adolescenza passavo l’ estati tra i magazzini di cenciaioli balle di materiale tessile e ritovamenti di oggetti di valore nelle tasche dei tanti indumenti lavorati dai cenciaioli .
Mi sono chiesto perche’ piu’ di 30 anni orsono non esisteva il problema dei rifiuti tessili. Fermo restando che gli illeciti , da qualsiasi parte vengano commessi, sono comunque da condannare mi sono posto il problema di come poter risolvere questa situazione.
Con il gruppo meetup “Prato 5 Stelle” abbiamo avviato una ricerca sulle possibilita’ di “smaltire” questi “rifiuti” e nel giro di qualche settimana ci siamo imbattuti nel famoso “uovo di Colombo”.
Ed e’ cosi’ avvenuta la scoperta una azienda virtuosa che produce tessuto non tessuto per molti tipi di utilizzo.
La Manifattura Maiano , questo il nome di una eccellenza pratese, con nostra meraviglia, pone la soluzione al problema degli scarti tessili, che nella nostra citta’ sono diverse centinaia di quintali a settimana.
La materia prima preferita per produrre il “RecycleTherm” e’ composta proprio dagli scarti di lavorazione di confezioni e fasonisti.
La macchina usata per la valorazione di questo prodotto e’ anch’ essa una produzione locale ed ha la possibilita’ di lavorare piu’ materiali. Veniamo cosi’ a scoprire altri prodotti della MM, ecosostenibili di alta qualita’ , come il “SintTherm FR” ed il “SintTherm EVO” , isolanti termo-acustici, realizzati dal riciclo delle bottiglie di plastica ed altri materiali assimilabili.
Torniamo a parlare del nostro scarto tessile per dire che in fatto di isolamento termico ed acustico non e’ secondo a nessuno battendo, da ogni punto di vista, le piu’ conosciute lana di vetro e lana di roccia . Oltre ad avere alte qualita’ d’ isolamento risulta essere un ottimo fonoassorbente e soprattutto altamente ecologico , perche’ – udite udite – totalmente riciclabile . I prodotti concorrenti al momento dell’ installazione , ma acor piu’ al momento della rimozione sono pericolosi per inalazione di microparticelle che danneggiano i nostri polmoni . Invece il RecycleTerm puo’ essere rimosso senza problemi e rilavorato per tornare a fare il proprio dovere di isolante.
In un mondo dove tutto viene consumanto e gettato molto velocemente , questo prodotto mi ricorda molto i materassi di lana dell’ epoca di mia nonna, che il materassaio ringiovaniva ogni 3/4 anni.
E, a proposito di materassi, i campi di impiego dei nostri “scarti tessili” non si fermano alla bioedilizia , ma si spingono all’ automotive, all’ arredamento, al giardinaggio.
Ma torniamo all’ inizio , e’ dunque possibile che le istituzioni considerino questi matriali, provenienti dalle lavorazioni dell’ abbigliamento, come rifiuto speciale ? Con quale criterio le autorita’ preposte hanno classificato questi ritagli di tessuto ? Ed ancora , perche’ si fa pagare questa risorsa come immondizia e si manda in discarica o si incenerisce ?
Per piu’ info : http://www.maiano.it/
Pingback: SCARTI TESSILI: da problema ad opportunita’ – Paolo Pastacaldi
I commenti sono chiusi.