In occasione di alcuni incontri con i portavoce consiglieri del comune di Agliana sono venuto a conoscenza di come viene effettuato il controllo delle emissioni dell’ inceneritore di Montale e sinceramente ne sono rimasto colpito .
Infatti il sistema di monitoraggio (AMESA) prevede la raccolta, tramite una sonda inserita nel “camino” , dei fumi in continuo , filtrando e trattenendo diossine e altri inquinanti all interno si una fiala di vetro . Questa puo’ rimanere nella sede di raccolta fino a 30 giorni .
Nel tempo di raccolta materiali, in realta’, non sappiamo se l’ inceneritore sta emettendo diossina sopra i livelli consentiti, fino al momento del prelievo della fiala e della successiva analisi .
In teoria il tempo minimo di esposizione della popolazione a valori eccessivi di diossina potrebbe essere di 30 giorni . Questa l’ ipotesi piu’ rosea. Nella realta’ sappiamo che spesso i tempi si allungano.
Dunque tanti inceneritori , attualmente in funzione, possono avvelenare i cittadini e quest’ ultimi saprebbero di essere stati esposti ad agenti inquinanti , soltanto a posteriori .
Non voglio entrare nelle conseguenze di un sistema di analisi come questo, lasciando al lettore una eventuale considerazione sull’ uso di questo sistema.
Una domanda, pero’ , sorge spontanea : non esiste un sistema in tempo reale per fermare l’ impianto non appena si verifica uno sforamento dei parametri consentiti ?